Il circuito industria Ferrari e Moto Gp, in Mugello la pista dalle uova d´oro

Molto più di un circuito. Basta leggere i numeri del rapporto
sull´impatto economico nel Mugello per capire che quei cinque
chilometri di pista sono una piccola industria che distribuisce
risorse. Secondo quest´ultima rilevazione la ricaduta sull´economia
locale è di 22,7 milioni di euro all´anno. Non solo, la ricerca
evidenzia anche una ricaduta occupazionale di circa 33.000
giornate-uomo di lavoro, equivalenti al lavoro svolto da 120 addetti a
tempo pieno. Entrando ancora più nel dettaglio le presenze legate
all´attività del circuito sono 180.000 l´anno, con un impatto economico
di circa 9 milioni di euro, mentre per le duecento attività (alberghi,
ristoranti, bar, strutture ricettive) ad una distanza massima di 30
chilometri dalla pista i flussi di visitatori portano 4,3 milioni di
euro. Ma il Mugello ha un impatto importante anche sul settore del
commercio e dell´artigianato (2,9 milioni) e in quello del catering
(circa 2 milioni). A tutto questo vanno aggiunti i 4,5 milioni per
lavori effettuati da fornitori locali.
Insomma, nonostante la
crisi l´industria Mugello ha un saldo attivo, un risultato che
inorgoglisce il direttore della gestione sportiva della Ferrari,
Stefano Domenicali: «Questi dati confermano quanto la struttura del
Mugello sia importante non solo dal punto di vista economico, ma anche
da quello dell´integrazione con tutto il tessuto sociale che lo
circonda. E il fatto che il nome dell´impianto porti dentro di sé la
parola "Mugello" aiuta a veicolare questa parte della Toscana in giro
per il mondo. La Ferrari - dice ancora Domenicali - ha sempre creduto
in questa struttura e dalla fine degli anni Ottanta fino ad oggi è
stato un crescendo di attività, obiettivo che vogliamo portare avanti
anche in futuro».
È chiaro che in tutta questa circolazione di
risorse il Moto Gp ha un ruolo fondamentale: durante i tre giorni della
manifestazione passano dal Mugello oltre centomila spettatori, più
della metà del totale di un anno. Ed è proprio questo il traino
principale dell´economia legata alla pista di Scarperia.
Il
circuito, quindi, è un´impresa produttiva industriale a tutti gli
effetti che offre beni e servizi al mercato. Un´impresa che ha tutte le
caratteristiche, e quindi l´organizzazione, di un´industria dello
spettacolo, con periodi di attività molto differenziata: si va da
quelli con attività ridotta (112 giorni, oltre ai 34 di chiusura
completa da metà dicembre a metà gennaio) a giornate con attività molto
intensa (219), in particolare durante lo svolgimento delle gare. Anche
il saldo tra costi e ricavi dell´impresa circuito è attivo: a fronte di
uscite senza ammortamenti per 11,2 milioni, ci sono entrate per 15,6
milioni. Sempre a proposito della gestione, la Ferrari evidenzia che
tra il 2007 e il 2008 sono stati effettuati investimenti sulle
strutture per 12,9 milioni e circa il 75% dei lavori, anche in questo
caso, è stato svolto da ditte locali. «Vogliamo consolidare sempre di
più il rapporto con le realtà locali» ha detto ancora Domenicali.
Altro
dato significativo è la crescita dei posti letto. Nel Comune di
Scarperia nel 2001 ce n´erano 116 negli alberghi e 62 in altre
strutture, nel 2007 l´offerta alberghiera è salita a 226 e quella di
altre strutture a 175. Più in generale l´offerta ricettiva del Mugello
è di 4.000 posti letto, a fronte di una richiesta di 30.000, e quindi è
del tutto evidente che buona parte dei visitatori si rivolge a
strutture al di fuori del comprensorio, il che allarga ulteriormente il
bacino di ricaduta economica del circuito.
Ci sono poi due aspetti
minori, ma non per questo meno importanti, degli effetti della presenza
del circuito nel tessuto sociale. Il primo riguarda l´associazionismo,
ossia tutte quelle associazioni locali che in qualche modo producono
servizi durante il Moto Gp e che grazie ai contributi ricevuti possono
portare avanti le loro attività, rivolte soprattutto ai giovani, agli
sportivi e agli anziani. Il secondo riguarda il sistema culturale.
Analizzando i dati 2004-2007 e prendendo a campione il museo ospitato
nel Palazzo dei Vicari, si nota un picco di presenze nel periodo di
maggio che potrebbe essere messo in relazione con lo svolgimento del
Motomondiale.

immaginavo ma non pensavo che fosse una macchina da soldi di questa portata, beati gli azionisti!!!